#Trasparenze2013 presenta
sabato 5 ottobre ore 18.30 @ Teatro dei Segni
UN ATLETA DEL CUORE [dimostrazione-spettacolo]
L’attore in bilico fra oriente e occidente
Questa dimostrazione vuole mettere lo spettatore a contatto con il lavoro dell’attore, aiutarlo ad entrare dentro quella “macchina”, quel meccanismo, quell’ “organon” in movimento che è l’attore. Percepire la ricchezza e la profondità che si nascondono dietro l’apparenza, il lavoro finito. Lavoro che attraverso una analisi comparata crea collegamenti e ponti fra oriente e occidente, lavoro che avvicinandosi all’altra cultura senza pregiudizi o paure, ne scopre la ricchezza teatrale che diventa nutrimento e spostamento intellettuale necessario per riconsiderare la nostra cultura teatrale.
“Ci sono i particolari e c’è il dettaglio. I particolari sono più o meno importanti, il dettaglio però è essenziale”.(Franco Ruffini).
L’obiettivo, allora, è scoprire e mettere in evidenza l’essenziale: il percorso di un attore in bilico fra Occidente (la dimostrazione-spettacolo si conclude con due frammenti dall’inferno dantesco) ed Oriente, (l’arte del teatro danza indiano: il Kathakali), che agisce con lucidità, agilità e grazia. Attraverso la sua sincerità egli mostra il suo “corpo deciso”, ci pone dinanzi agli occhi “l’immagine atletica di un corpo impegnato nella lotta”, (Antonin Artaud), che persegue con coscienza uno scopo: il lavoro di un operaio esperto.
Tale lavoro ricorda sempre la danza, sfiora e tocca i confini dell’arte.
“…le notti del Kathakali mi facevano intravedere le frontiere a cui può giungere l’attore, era però l’alba a rivelarmi il segreto di quegli attori, al Kalamandalam di Cherutturuthy, nel Kerala. Qui, giovani appena adolescenti, in un’ostinata ripetizione di esercizi, passi, canti, preghiere, danza degli occhi, offerte votive, cristallizzavano il proprio ethos come comportamento artistico e come atteggiamento etico.”
Eugenio Barba
MARIO BARZAGHI – Attivo da circa quarant’anni, dopo una formazione nei gruppi del teatro di base degli anni 70 (Teater 7 di Inzago) e un lungo sodalizio con il Teatro Tascabile di Bergamo (1981-1994), arriva nell’ultimo ventennio ad intraprendere un suo percorso artistico autonomo che l’ha portato a collaborare con varie realtà italiane e straniere e a confrontarsi con generi teatrali talvolta diversi rispetto alla sua formazione originaria. Prodotti di questo periodo sono la dimostrazione spettacolo “Un atleta del cuore” e lo spettacolo “Frammenti divini di un viaggio in Inferno”. Si esibisce anche in spettacoli di Kathakali assieme al suo maestro: Kalamandalam K.M. John. Conduce inoltre un’intensa attività pedagogica, spesso chiamato da istituzioni universitarie, (Bologna, L’Aquila, Perugia), e all’estero (Teatro Taller de Colombia-Bogotà, ECUM-Belo Horizonte). Nel 1999 fonda, con Rosalba Genovese, l’Associazione Culturale Teatro dell’Albero. Collabora con il TeatroDueMondi (Faenza), con il Teatro Rebis (Macerata), con il Teatro Persona (Civitavecchia), con il Teatro dei Venti (Modena), con il Teatro Le Galpon (Ginevra) diretto da Gabriel Alvarez, con il Theatre-L (Lausanne), diretto da Denise Carla Haas, con Robert Clerc (Ginevra) con l’orchestra del conservatorio di Ginevra. Partecipa come formatore al programma di aggiornamento della fondazione Mus-e.