Teatro sospeso
Ideazione e cura di Silvia Mei
8-9-10 maggio – incontri
Parchetto San Giovanni Bosco, via San Giovanni Bosco 150 (Modena)
A Napoli esiste la pratica del cosiddetto “caffè sospeso”, un gesto solidale per cui si offre a un bisognoso sconosciuto il piccolo ristoro di una tazzina di caffè.
Il Teatro sospeso intende promuovere una medesima pratica umanitaria, giocando sul doppio senso del termine “sospeso”, visto che di incontri, testimonianze e simposi intorno al fare e organizzare teatro si tratta.
Per tre giorni, nel grande foyer en plein air ritagliato nel Parco San Giovanni Bosco, la pausa pranzo e una parte del pomeriggio prima degli spettacoli del festival saranno dedicate a incontri con addetti ai lavori (studiosi, critici, operatori, artisti), appassionati e liberi spettatori intorno alle forme contemporanee della creazione e produzione di teatro.
Il modello è quello del “convito”: una mensa in cui convivere e condividere cibo e pensieri, toccando le differenti operatività del pensare e produrre teatro oggi.
Venerdì 8 maggio (h 14-17) // SCENA ANNI ZERO
Sguardi plurali e prospettive critiche saranno convocati per penetrare i linguaggi e le estetiche della nuova scena grazie a due speciali osservatori del teatro contemporaneo: Laura Gemini (Università di Urbino Carlo Bo e autrice del blog Incertezza creativa) e Matteo Torterolo (curatore del programma Apache – Teatro Litta, Milano). Un’occasione per approcciare il teatro anni Zero cercando di comprenderne forme e funzionamenti attraverso interazioni sociali, dinamiche culturali e nuove tendenze in atto.
Sabato 9 maggio (h 10-17) // RETI E COORDINAMENTI
Una tavola rotonda dedicata a forme e pratiche di network e coordinamento fra soggetti e progetti artistici sul territorio nazionale (C.Re.S.CO, ZTL-PRO, Anticorpi XL, Associazione ÊTRE, CIRCLE), con uno speciale ritaglio su alcuni virtuosi prototipi organizzativi presenti in Emilia Romagna (E-production, WAM!, Anticorpi, H(abita)t). La giornata, promossa dal coordinamento Andante di Modena, ospiterà anche una sessione di Rete Critica, coordinata da Roberto Rinaldi di Rumor(s)cena, con la presentazione di volumi dedicati (Nobiltà e miseria: presente e futuro delle residenze creative in Italia, ed. L’arboreto, 2015; e il secondo numero della rivista del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna “Quaderni di Teatro Carcere”, ed. Titivillus, 2014) e di iniziative editoriali espressioni di network di settore, quali gli e-book monografici promossi da Rete Critica intorno agli artisti e alle compagnie vincitrici del relativo premio.
Domenica 10 maggio (h 14-15) // DIECI ANNI DEL TEATRO DEI VENTI
Il festival si chiude con un inizio, ovvero col primo dei vari festeggiamenti che scandiranno l’anno del decennale del Teatro dei Venti, ricorrenza sotto il cui segno si svolge questa edizione di Trasparenze. Stefano Tè e Silvia Mei (autrice del volume dedicato alla compagnia) anticiperanno il progetto editoriale che racconta la storia del gruppo mentre membri storici e giovani affiancatori saranno convocati per portare un contributo critico alle pratiche sociali ed esperienze artistiche del Teatro dei Venti.
Silvia Mei opera da indipendente nella cultura teatrale contemporanea esprimendo il rigore militante e l’affiancamento artistico nel doppio profilo di studiosa e curatrice d’arte. Dottore di ricerca presso l’Università di Pisa, è docente alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e co-curatrice della Scuola per lo spettatore dell’Arena del Sole di Bologna. Collabora con diverse realtà festivaliere, tra cui Trasparenze, fin dalla sua prima edizione, e Ipercorpo (Forlì).