Teatro dei Venti e Collettivo Amigdala presentano un progetto nato nel segno della collaborazione tra i festival Trasparenze e Periferico, con due appuntamenti venerdì 3 maggio e martedì 7 maggio.
Il festival Trasparenze, diretto e realizzato dal Teatro dei Venti, e il festival Periferico, ideati dal Collettivo Amigdala, radicati a Modena da diversi anni, attivano due azioni di connessione tra i rispettivi programmi, avviando un dialogo attorno al significato e al valore che un progetto di festival può avere su una città.
Entrambi i nuclei artistici, infatti, pur facendo riferimento a pratiche artistiche differenti, mettono in campo diversi processi di lavoro artistico orientati al tessuto sociale cittadino, A partire da questi presupposti, i due festival hanno concertato due appuntamenti che esplicitano la loro collaborazione in essere.
Nella notte del 3 maggio, dalle ore 24.00 alle 6.00 presso La Torre, va in scena “Elementare” del Collettivo Amigdala.
Prenotazione obbligatoria, ritiro biglietti presso l’Area Festival (Via San Giovanni Bosco 150, Modena) entro le ore 24.00.
“Elementare” è un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte. In uno spazio attrezzato per il sonno prende forma una comunità provvisoria, fondata sul desiderio di abitare insieme un crinale, un istante transitorio che verrà fatto durare lungo le ore. Un canto rivolto alla notte, come tempo della sospensione e del sovvertimento, una celebrazione dell’attesa in cui l’alba a venire diventa figura di un attraversamento.
Martedì 7 maggio alle ore 21.00 presso gli spazi di OvestLab (Via Nicolò Biondo, 86 – Modena), verrà ospitata la compagnia bolognese Archivio Zeta. Il lavoro specifico sugli spazi non teatrali e il metodo di lavoro con attori non professionisti (gruppi di lavoratori, cittadini, richiedenti asilo) praticato da diversi anni dalla compagnia di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, diventa l’occasione ideale per far risuonare le pratiche dei due festival modenesi.
Confino senza confini è un ritratto del proprio lavoro in forma di dialogo tra Archivio Zeta, Stefano Tè e Federica Rocchi, direttori artistici di Trasparenze e Periferico.
Dopo venti anni di attività, l’incontro si concentra sul lavoro della compagnia realizzato sui monti al Passo della Futa, da loro stessi definito “un teatro di resistenza in montagna, nel Cimitero dei nemici”. Qui, negli anni, Archivio Zeta ha presentato numerosi spettacoli tratti dai grandi classici (tra gli altri: Antigone di Sofocle, Macbeth di Shakespeare, Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus e molti altri).
CONFINO SENZA CONFINI
«Archivio Zeta è stata fondata nel 1999. Quest’anno, a maggio, compie vent’anni. Attraverso immagini e parole racconteremo il nostro lavoro al confino, sui monti, al Passo della Futa: un teatro di resistenza in montagna, nel Cimitero dei nemici. Come stiliti ci siamo messi in quell’architettura e in quel paesaggio a provare e, anno dopo anno, sono cambiati il nostro sguardo, i gesti, il respiro, il ritmo, il nostro modo di pensare; ci siamo dovuti accordare agli elementi della natura, il tanto e più verde, le linee, i trecentosessanta gradi a perdita d’occhio, i rumori in lontananza. Il teatro è arte politica, della polis, perché non si fa da soli, deve essere trasportato nel mondo delle relazioni. Quello che è nato è un rito civile e culturale, un pellegrinaggio di cittadinanza, di responsabilità. Un lavoro che nasce dall’ostinata cura delle parole».
Gianluca Guidotti, Enrica Sangiovanni / Archivio Zeta
ARCHIVIO ZETA è stata fondata nel 1999.
Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni sono autori e produttori indipendenti di lavoro culturale.
Biografia e teatrografia complete su www.archiviozeta.eu