Tabù – ho fatto colazione con il latte alle ginocchia a Trasparenze Festival 2022, venerdì 29 luglio alle 21.30
drammaturgia e messa in opera Roberto Scappin e Paola Vannoni
tecniche Roberto Pozzi
coproduzione Teatro della Caduta | quotidiana.com
in collaborazione con Armunia Residenze Artistiche
durata 70’
Ecco che ci si confronta con il proibito, con i divieti che ogni disubbidienza o trasgressione fatica a demolire, radicati come sono nel nostro Dna, non per scelta ma per costituzione; concetti protetti sotto l’ègida della moralità, che non hanno spesso alcuna reale attinenza con l’essere morale.
Tabù.
Ovvero contro il divieto di avere contatti con determinate persone, di frequentare certi luoghi, di cibarsi di alcuni alimenti, di pronunciare determinate parole, di mostrarsi indecisi, di fallire.
E nessun pensiero non ammissibile alla coscienza.
I tabù alimentano la pornografia e la clandestinità dei desideri
I tabù generano malattia mentale.
I tabù comprimono le possibilità.
I tabù ignorano la diversità.
I tabù ammettono una sola verità.
I tabù conducono a un punto morto.
L’idea del progetto nasce dalla ricezione di una mail che rientra nella metodica nota di “estorsione sessuale”. Da qui l’idea di trattare il tema dei “divieti” partendo dalla sfera sessuale per attraversare e disvelare, attraverso una condivisione pubblica, le inibizioni a cui ci si sottomette nel privato e nel sociale, spesso preferendo differire o tacere.
Tabù, strumento politico di controllo e oppressione? O salvavita dell’equilibrio sociale?
Quanto i divieti hanno condizionato e condizionano la nostra esistenza?
È il momento dei fatidici “bilanci”. Della nostra e forse di altre tragicomiche esistenze.
Uno scavo che apre alla possibilità di una conoscenza intima che abbatte infeconde resistenze, favorito da una propensione engagé che argina il faceto, il non necessario.
LA COMPAGNIA
Roberto Scappin e Paola Vannoni fondano nel 2003 a Rimini quotidiana.com
La ricerca di un proprio linguaggio si intreccia al percorso di produzione dei testi.
Nel 2008, con la Trilogia dell’inesistente, la compagnia esprime compiutamente la propria cifra artistica. Il Primo episodio della Trilogia, Tragedia tutta esteriore, vince il premio Stefano Casagrande – Teatri di Vita, Bologna. I testi della Trilogia dell’inesistente sono pubbicati da L’Arboreto Edizioni, Mondaino.
Dal 2008 a oggi con A casa, bambola! la compagnia ha prodotto quindici spettacoli.
Un percorso di ricerca e sperimentazione che prosegue nel solco di una scrittura dialogica fatta di domande e risposte, temperature surreali e comiche che hanno un valore politico, perché si inseriscono nei nodi gordiani dell’etica, dell’estetica e, più in generale, dei dilemmi esistenziali. E che cerca una sua cifra espressiva nella stilizzazione dei due personaggi dialoganti, nella loro recitazione pacata ma “sorniona”, apparentemente immobile ma icastica, che amplifica l’effetto straniante e ironico dei loro testi.
Nel 2019 la compagnia ha presentato alla Biennale Teatro di Venezia, nella direzione di Antonio Latella, un segmento della propria produzione.
Nel 2022 con Titivillus ha pubblicato i testi della seconda Trilogia Tutto è bene quel che finisce.
Foto di Luca del Pia