Efo Yafo di Neta Weiner – Gesher Theater a Trasparenze Festival 2022, giovedì 28 luglio alle 21.30, nell’ambito del progetto europeo Face to Faith co-finanziato da Europa Creativa.
Presentazione di un lavoro in corso
“Efo Yafo” significa, in ebraico, “Dov’è Jaffa?” – una domanda esaminata attraverso lo smantellamento dei tropi e delle nozioni esistenti. Jaffa, una città che tra le sue decine di nomi ha quello di “Madre degli stranieri”, si trova al centro tra Damasco, Gerusalemme e Il Cairo. In una città come questa, antica quasi quanto l’umanità, costruita strato su strato, ci si può solo aggrappare alla fede, a una narrazione, a una storia di continuità che si estende da un passato profondo, attraverso un presente frenetico e verso il futuro. Questa città è una scatola nera che documenta la verità della storia, della violenza e delle possibilità future. Da questa scatola nera emergono quattro voci che cercano di raccontare al pubblico una storia assolutamente necessaria. Queste voci sono l’incarnazione e la manifestazione di quattro forze tanto mitiche quanto concrete: la depressione, la visione, il denaro e l’orizzonte. Sono anche fratellastri che lottano l’uno contro l’altro fino alla morte nel tentativo di conquistarsi l’amore materno. Questa lotta, e l’amore che essa racchiude, si svolgono in estrema vicinanza: pelle contro pelle, parola contro parola.
L’opera utilizza le tradizioni della poesia, della parola, delle arti marziali e della musica dal vivo per esaminare l’idea di fede, le sue origini e il suo potenziale.
Scritto e diretto da Neta Weiner.
Partner creativi e interpreti: Samira Saria, Benjamin David Elder, Rony Ben-Hamou.
Coreografia: Stav Marin.
Consulente per la scrittura: Roy Hen.
Drammaturgia: Raz Weiner.
Produzione: Tali Konigzberg.
Disegno luci: Yair Vardi.
Rappresentanza e Amministrazione: Dalit Itai.
NETA WEINER
Regista, poeta, musicista e attivista sociale.
È nato nel Kibbutz Givat Haim e vive a Jaffa.
Cantante e fisarmonicista dell’ensemble hip-hop arabo-ebraico multilingue System Ali e direttore artistico del centro culturale Beit System Ali nel quartiere Jessi Cohen di Holon.
Weiner ha co-fondato System Ali 12 anni fa e da allora il gruppo crea e si esibisce in arabo, ebraico, russo, inglese, yiddish e amarico – l’insieme delle lingue madri dei suoi membri.
Negli ultimi dieci anni, Weiner ha creato spettacoli di Spoken Word e opere teatrali ampiamente acclamate e premiate che sono state prodotte per festival e per i più importanti teatri in Israele e all’estero.
La creazione di Weiner “Cut. Loose”, prodotta insieme al coreografo Stav Marin, è stata presentata in anteprima all’Acre Festival e ha vinto un premio dell’Israel Festival e il premio “Stage Language” dell’Israel Fringe Theater Contest. Questo lavoro esplora le relazioni intime e gli equilibri di potere, attraverso un esame, sia in modo separato che congiuntamente, delle lingue madri – linguaggio maschile e femminile, verbale e non verbale.
Nel gennaio 2019 Weiner e Marin hanno lanciato la loro creazione “Mejinik”, che tratta le relazioni fraterne attraverso uno studio fisico, verbale e vocale. Questo lavoro è stato prodotto e messo in scena dal Tmu-na Theater Ensemble di Tel Aviv. L’anno scorso ha anche interpretato il ruolo principale nello spettacolo “The Pillowman” all’Haifa Theatre.
L’album di debutto di Weiner, “By Right of Return”, è stato pubblicato nel febbraio 2016 ed è stato acclamato da pubblico e critica. L’album di Weiner, e lo spettacolo che lo accompagna dalla sua uscita, producono un raro incontro ebraico di Hip-hop, drum and bass, Klezmer e musica folk. Le canzoni dell’album sfidano la lingua ebraica e vi aggiungono pezzi di altre lingue vicine e lontane: arabo, yiddish, russo e tedesco.
Weiner ha una vasta esperienza nell’insegnamento e nella facilitazione di gruppi. Ha tenuto laboratori artistici, corsi e lezioni in diversi istituti di formazione superiore per artisti dello spettacolo, tra cui la Jerusalem School of Visual Theater, la Nissan Nativ Acting School di Tel Aviv, il Dipartimento di Danza dell’Università di Tallin, in Estonia, il Mandel Program for Educational Leadership Training e la scuola di danza “Re-Search”.
GESHER THEATRE
Il Teatro Gesher è uno dei principali teatri di Israele. È stato fondato nel 1991 dal regista Yevgeny Arye e da un gruppo di artisti russi che, alla ricerca della libertà artistica, sono immigrati in Israele da Mosca. Nel corso degli anni e sotto la guida di Arye come direttore artistico, il Teatro ha conquistato un posto di rilievo nella scena culturale israeliana e internazionale. Oggi più che mai, il Gesher vede il suo obiettivo come una fonte di integrazione, promuovendo la giustizia sociale e il dialogo interculturale, il tutto mantenendo un’eccellenza artistica senza compromessi e ricercando nuovi e stimolanti linguaggi teatrali.
La Fede è la forza trainante del Teatro Gesher. Si intreccia con la storia della fondazione del teatro, quando un gruppo di artisti immigrati ha fatto un salto di fede, lasciando la propria patria per inseguire un sogno più grande e migliore. Una volta arrivati in Israele, è stata la fede a guidare il loro cammino e a toccare i cuori delle persone, anche quando recitavano in ebraico, una lingua che conoscevano o capivano a malapena. Oggi, è la Fede nel potere del teatro come agente di cambiamento, nella sua capacità di stimolare, ispirare, curare e connettere le persone in un Paese che conosce fin troppo bene guerre e conflitti, e in una città che tutte e tre le religioni monoteiste chiamano casa. Questo è ciò che anima il team di Gesher e che sta alla base della creazione del teatro.
PROGETTO FACE TO FAITH
Il progetto internazionale Face To Faith discute l’importanza della Fede per le nostre società. Attraverso incontri, workshop, conferenze, le sette istituzioni culturali di Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Italia, Israele, Polonia e Ucraina si interrogano sui retroscena identitari e politici, così come sugli aspetti che determinano connessioni o separazioni di questa espressione umana. Il progetto prevede la produzione di 7 nuove performance, una per ciascuno dei partner: ANTI – Contemporary Art Festival (Kuopio), Divadlo pod Palmovkou (Praga), תיאטרון גשר Gesher Theatre (Tel Aviv), Jam Factory Art Center (Lviv), Sommerblut Kulturfestival (Colonia), Teatro dei Venti (Modena) e Teatr Powszechny (Varsavia).
Foto di Ella Barak