Il 28 luglio Trasparenze ospiterà I Sacchi di Sabbia con  “La commedia più antica del mondo” a Gombola. Parlare di guerra è delicato, parlare di pace rischia di essere troppo semplice. Cosa accadrà? Inizio spettacolo alle ore 17:30, nella piazzetta.

La commedia più antica del mondo

28 luglio 2024 ore 17:30

discorso su Gli Acarnesi di Aristofane.
Con Massimo Grigò.
Testo I Sacchi di Sabbia con la collaborazione di Francesco Morosi.
Scultura Noela Lotti.
Produzione I Sacchi di Sabbia in collaborazione con Compagnia Lombardi-Tiezzi con il sostegno di MiC, Regione Toscana.

Gli Acarnesi di Aristofane è la più antica commedia del mondo. È la storia di Diceopoli, il contadino che, stufo della guerra, stipula con Sparta una pace personale, fondando una sua polis alternativa, libera da ingiustizie e ipocrisie, dove non esistono la povertà e la guerra. A distanza di 2500 anni, la commedia continua a porci delle domande: si può immaginare un mondo nuovo?
Il mondo è marcio? E se sì, si può rifondarlo, immaginarne uno nuovo? Si può essere al tempo stesso grandi umanisti e insolenti, eleganti e osceni, anarchici e civili? Si può amare il proprio pubblico e al tempo stesso insolentirlo beffardamente?

Si tratta di un progetto di accompagnamento alla visione teatrale, che si propone di promuovere la conoscenza del dramma antico e dei linguaggi teatrali contemporanei. Massimo Grigò, proverà a rispondere interrogando questo antico gioiello comico, nei panni di un brillante accademico!

IL DITTICO

Lo spettacolo completa il dittico che I Sacchi di Sabbia presentano a Trasparenze, composto da “La commedia più antica del mondo” , dagli Acarnesi di Aristofane, con Massimo Grigò, e da “Persiani di Eschilo – la tragedia più antica del mondo”, con Silvio Castiglioni. C’è una cosa che accomuna la tragedia e la commedia più antiche del mondo: la guerra. Non una guerra lontana, teorica: ma una guerra combattuta sulla porta di casa – una guerra che distrugge e uccide tutto ciò che si ama.

La commedia più antica del mondo ripropone l’antica domanda con cui Aristofane provocava il suo pubblico e che oggi continua a essere attuale: si può immaginare un mondo nuovo? La performance è affidata a Massimo Grigò, dapprima nei panni di un brillante conferenziere, impegnato a spiegare in un’erudita conferenza come ridevano i greci, per poi “scivolare” nella commedia vera e propria, ritrovandosi a incarnarne i personaggi, animando il testo con una giullarata esplosiva.