Il 28 luglio il Festival Trasparenze ospiterà Silvio Castiglioni con Persiani – La tragedia più antica del mondo, uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia. Inizio ore 20.00, nell’antica Chiesa.

Persiani di Eschilo – La tragedia più antica del mondo

28 luglio 2024 ore 20.00

Di Silvio Castiglioni / I Sacchi di Sabbia.
Con
Silvio Castiglioni.
Spazio scenico, oggetti e regia I Sacchi di Sabbia.
Traduzione dal greco Francesco Morosi.
Voce Marina Mulopulos.
Sound designer Gianmaria Gamberini.
La canzone finale è cantata da Simone Bettin.
Produzione Celesterosa in co-produzione con I Sacchi di Sabbia, col sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Cattolica, Regione Toscana, Mic.

Quando nel 472 a.C. ad Atene va in scena la tragedia più antica del mondo, I Persiani di Eschilo, sono passati appena otto anni dalla guerra combattuta dagli Ateniesi contro l’esercito di Serse che ha invaso l’Attica e distrutto la città. Alla fine gli Ateniesi avevano annientato l’aggressore nella battaglia navale di Salamina, ma le ferite di quell’attacco recente erano ancora aperte e ben visibili a tutti. Eschilo – che secondo i racconti antichi aveva combattuto a Salamina – abbandona ogni trionfalismo e ambienta la vicenda a Susa, la capitale persiana. Gli anziani cittadini rimasti e la madre del re sono in preda all’angoscia perché l’esercito è ancora lontano in guerra e non se ne sa niente. E quando finalmente, dopo l’arrivo della notizia della catastrofe che ha travolto i Persiani, compare in scena Serse, il Gran Re, di ritorno a Susa dalla disastrosa spedizione in Grecia, Eschilo lo presenta agli Ateniesi come un reduce miserevole, degno di pietà. Per un’epoca come la nostra, che ci vede così poco capaci di mettersi nei panni altrui, questo cambio di prospettiva è a dir poco sorprendente.
Silvio Castiglioni e I Sacchi di Sabbia ambientano la tragedia più antica del mondo in un rarefatto “teatro di oggetti”, che sembra uscito dalle tele di De Chirico. I versi di Eschilo, tradotti da Francesco Morosi, si posano su volumi metafisici, mute pedine mosse dall’attore su un tavolo-palcoscenico, unico elemento scenografico. Ne nasce una miniatura, che ci restituisce un Eschilo in purezza in cui riecheggiano più forte che mai i suoi antichi inviti: primo tra tutti considerare l’altro, anche quando è il nemico, come una parte di noi stessi.

IL DITTICO

Lo spettacolo completa il dittico che I Sacchi di Sabbia presentano a Trasparenze, composto da “La commedia più antica del mondo” , dagli Acarnesi di Aristofane, con Massimo Grigò, e da “Persiani di Eschilo – la tragedia più antica del mondo”, con Silvio Castiglioni. C’è una cosa che accomuna la tragedia e la commedia più antiche del mondo: la guerra. Non una guerra lontana, teorica: ma una guerra combattuta sulla porta di casa – una guerra che distrugge e uccide tutto ciò che si ama.

Silvio Castiglioni 

Attore e ricercatore teatrale, laureato in filosofia all’Università Cattolica di Milano è tra i fondatori del CRT-Centro di Ricerca. Ha scritto e interpretato Remengòn, voci dalla guerra, ispirato a un racconto di Nuto Revelli; e Filò, ispirato al poema di Andrea Zanzotto. Dal 1998 al 2005 è stato direttore artistico del Festival di Santarcangelo, il più importante festival per il nuovo teatro e la ricerca teatrale italiana, dopo esserne stato condirettore con Leo de Berardinis dal ‘94 al ’97. Nel 2020/21, in piena crisi Covid, realizza Abitare la terra uno spettacolo itinerante per gruppi di spettatori pellegrini, con testi di Moresco, Sebald, Herzog e Zanzotto, il grande poeta di cui nel 2021 ricorre il centenario della nascita che sarà festeggiato con una edizione speciale di Filò a Pieve di Soligo.

PERSIANI di Eschilo – la tragedia più antica del mondo con Silvio Castiglioni – canti Marina Moulopulos – sound designer Gianmaria Gamberini traduzioni dal greco Francesco Morosi – regia I Sacchi di Sabbia