Dal 6 all’8 ottobre a Modena andrà in scena Le opere e i giorni, l’ultimo lavoro prodotto dal Teatro dei Venti con le persone del territorio di Gombola e Polinago che hanno seguito il percorso di creazione annuale.
Il progetto nasce dal recupero della tradizione dell’Ander a Vagg, andare a veglia, ovvero incontrarsi e trascorrere le sere d’inverno in compagnia, nella stalla, perché lì faceva più caldo. Quello diventava il luogo dell’incontro, delle storie e dei racconti. Prendendo spunto da quell’idea, nasce uno spettacolo che vuole essere prima di tutto un modo per trovarsi, per accogliere e donare poesie e insegnamenti di vita pratica.

LE OPERE E I GIORNI
6 ottobre | ore 19.00 e 21.00
7 ottobre | ore 16.00
8 ottobre | ore 16.00
Presso il Teatro dei Segni, Modena.

*Prenotazione obbligatoria

Regia Stefano Tè.
Assistenza alla regia Davide Filippi.
Contributo ai testi Azzurra D’Agostino con i partecipanti al percorso di creazione.
In scena Susi Baroni, Alessandra Bertolazzi, Lucia Bocchi, Giorgio Caselli, Daniela De Venuto, Marcella Fiorentini,
Francesca Gualmini, Maria Rita Mammi, Melissa Mariani, Barbara Mustone, Raffaele Vitale, Ofelia Zambelli.
Hanno partecipato al percorso anche Marco Guerzoni, Lorena Iori, Paola Martinelli, Geraldine Quinlan.

Una produzione Teatro dei Venti con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Fondazione di Modena nell’ambito del progetto “Abitare Utopie”.

La creazione dello spettacolo ha previsto un ciclo di prove settimanali con i partecipanti al laboratorio, incontri di studio e avvicinamento, scrittura di poesie, improvvisazioni, momenti di lavoro comune sul testo, e una sessione di prove intensive quotidiane prima del debutto. Le parole sono frutto del lavoro degli attori partecipanti e della poetessa Azzurra d’Agostino che le ha cucite con alcuni versi di poeti della scena mondiale. Il titolo Le opere e i giorni prende spunto dall’opera di Esiodo, che mescola la lingua della poesia omerica a consigli pratici per l’agricoltura; questo è anche il gioco che si adotta nella drammaturgia dello spettacolo, in cui si mescolano poesie (Oltre che di Azzurra D’Agostino e degli stessi attori) di autori come Arsenij Tarkovskij, Louise Gluck, Ignazio Buttitta, Nazim Hikmet, Pierre Lepori a ricette e pratiche della vita quotidiana e a momenti più conviviali.