Il 24 e il 25 luglio Come comincia il mondo, l’ultimo lavoro creato dal Teatro dei Venti con le persone del territorio, inaugura la XII edizione di Trasparenze Festival. Lo spettacolo debutta dopo un percorso di creazione nell’ambito del progetto Abitare Utopie. Due repliche al giorno, alle ore 19:30 e alle 21:00 nell’antica Chiesa del Borgo.
COME COMINCIA IL MONDO
24-25 luglio alle ore 19:30 e 21:00
Regia Stefano Tè.
Assistenza alla regia Davide Filippi.
Contributo ai testi Azzurra D’Agostino con i partecipanti al percorso di creazione.
In scena Susi Baroni, Lucia Bocchi, Orfeo Cintelli, Daniela De Venuto, Marcella Fiorentini,
Francesca Gualmini, Marco Guerzoni, Maria Rita Mammi, Melissa Mariani, Barbara Mustone, Lorena Iori, Raffaele Vitale, Ofelia Zambelli. Hanno partecipato al percorso anche Emilio Alessi, Alessandra Bertolazzi, Lorena Iori.
Una produzione Teatro dei Venti con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Fondazione di Modena nell’ambito del progetto “Abitare Utopie”.
In questo periodo così denso di traumi e tragedie, da ‘fine del mondo’, abbiamo ribaltato i due versi di Eliot: “così finisce il mondo / non con un boato, ma con uno sfiato”. Ma l’utopia sta nel non pensare alla fine del mondo, bensì al suo cominciamento. Ci siamo raccolti intorno alla frase, che forse è una domanda: Come comincia il mondo.
A partire allora da dove ci eravamo lasciati lo scorso anno, ovvero il tavolo de Le opere e i giorni, siamo risaliti all’inizio degli inizi, le memorie dell’infanzia, le storie degli avi e quelle dei bambini, che danno avvio a nuovi mondi. E così lo spettacolo diventa un modo per prepararci al ‘dopo’ di ogni avvio, a quello che accade quando qualcosa parte. Prepararci al grande viaggio che ci aspetta: quello di tutti i giorni, quello della vita, quello che ci permette di spostarlo questo mondo, anche di poco, di cambiarlo, anche di un millimetro, se lo facciamo insieme.
Come comincia il mondo è il quarto spettacolo creato con gli abitanti del territorio, dopo Passione (2021), nato dal recupero della rappresentazione della Passione di Cristo, che si realizzava dagli anni ’30 del Novecento ai primi anni Duemila; La Misura Umana – primo studio (2022), esito del cantiere creativo con artisti provenienti da tutta Italia; Le opere i giorni (2023), scrittura collettiva, che riprende e rielabora la tradizione contadina dell’Ander a Vagg, un modo per trovarsi, per accogliere e donare poesie e insegnamenti di vita pratica.