“Il cavo è nuovo, il cavo è lucido. Ce la farò”. Trasparenze 2017 si è concluso con la camminata del funambolo Andrea Loreni sul filo di Piazza Grande nel corso della Notte Bianca il 20 maggio, una passeggiata in salita che ha ripercorso idealmente temi ed emozioni del Festival. La traversata del funambolo è stata accompagnata dalla lettura di una selezione dei testi prodotti durante il Laboratorio di Funambolismo e Scrittura condotto dal funambolo e dalla scrittrice Francesca Frediani presso la Casa Circondariale di Modena dal 15 al 17 maggio. I testi della traversata sono stati letti da Ciro Farace, un internato del Carcere di Castelfranco Emilia che segue il Laboratorio permanente tenuto dal Teatro dei Venti. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Modena, la Casa Circondariale di Modena, la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna.
Qui di seguito i testi selezionati per la traversata di Piazza Grande e una Foto-Gallery di questo Extra-Festival di #Trasparenze5
Sono sott’acqua, guardo verso il basso, è un fondale pieno di colori. Improvvisamente si muta in un profondo baratro, sempre più nero man mano che cerco il fondo.
Questo è il mio abisso, la mia paura. Qui tendo il mio filo.
Provo a ignorare il baratro e passo dopo passo cammino. Mi volto e vedo quell’abisso, ora, forse, meno profondo e tetro.
Voglio fare un altro passo, anche uno solo, in più.
Respiro.
Davanti a me l’arcobaleno. Mio figlio. Mi aspetta.
Sotto, scorre veloce acqua, scura.
Vedo macchine piccole e la gente ancora più piccola. Il cielo azzurro, odore del mare e aria, pulita.
Mi sembra di volare.
Vedo tombe di marmo, pini verdi e tutte le siepi, fiori di tutti i colori, sento il profumo.
Ora due colline nere, nel mezzo un lago grande, sotto di me alberi, grandi, alberi grandi.
Ho paura di far male a qualcuno.
Respiro. Respiro.
Vedo tutto come era prima, i bambini giocano e urlano. Odore di erba.
Mi piacerebbe trovare questo silenzio nella mia vita.
Il cavo è nuovo e lucido. “ce la farò”
Sole, cielo azzurro, un albero e un trattore rosso. Ho attraversato camminando su un cavo che arriva a quell’albero grande.
Io sono bellissimo, pieno di gioia
Io sono Luna
Io sono Ahmetovic Fonci
Io sono bravo
Io sono super
Io sono libero dal pensiero
Io sono me stesso, stabile.
Io ce l’ho fatta
Io sono attraversare
Io sono coraggio
Io sono la mia compagna Loredana
Io sono contento e leggero
Io sono Nadir e sono come sono
Io sono libertà
IO SONO LIBERTA’
Io sono Silvano
Io sono Wael
Io sono Felix
Io sono Umberto
Io sono Cristian
Io sono Ilmi
Io Alessandro
Io sono Aamir
Io sono Daniele
Io sono Nadir
Io sono Erol
Io sono Jamal
Ora respiro, apro gli occhi e torno alla realtà.